Il tuo stile di Leadership: se lo conosci lo sfrutti

Dalla newsletter “The Coaches Corner – I consigli degli esperti della Dale Carnegie Italia” (giugno 2011), alcune interessanti riflessioni sui diversi stili di leadership.

Dalla newsletter “The Coaches Corner – I consigli degli esperti della Dale Carnegie Italia“, del giugno 2011, abbiamo ripreso alcune interessanti riflessioni sui diversi stili di leadership e su come trarre vantaggio dalle caratteristiche di ognuno.


Qual è il tuo stile di leadership?

È relativamente semplice rapportarsi con persone simili a noi. I problemi iniziano piuttosto quando ci troviamo ad interagire con qualcuno che pensa ed agisce in modo completamente differente. In questo caso la comunicazione e la cooperazione possono diventare sfidanti. Dale Carnegie sosteneva che la capacità di relazionarsi a persone con stili di leadership differenti dipendesse soprattutto dalla flessibilità, vale a dire dall’abilità di vedere le cose dal punto di vista altrui.

Ma come possiamo determinare il nostro stile di leadership? E soprattutto, come possiamo approcciarci nel modo più efficace possibile a persone che hanno stili completamente differenti dal nostro? 

Il punto è che non esiste uno stile che sia migliore di un altro. I leader efficaci sanno come interagire con ogni stile differente valorizzando le peculiarità e minimizzando le differenze.

E’ possibile individuare quattro stili di leadership:  

I leader visionari sono dotati di pensiero creativo, utilizzano spesso il brainstorming, e pongono domande aperte. Queste persone sono molto intuitive nel processo di decision-making, e preferiscono basare i loro piani d’azione sulle persone, sulle idee creative e sulle opinioni piuttosto che su fatti concreti ed analisi. Amano lavorare in un ambiente dinamico, confrontarsi con persone ricche di energia e farsi coinvolgere. Non amano le statistiche e detestano perdersi nei dettagli. 

I finalizzatori sono fortemente orientati al risultato, e manifestano un approccio molto diretto, logico e razionale nel prendere decisioni come nelle relazioni interpersonali. Per loro ogni situazione si trasforma in una sfida da risolvere e da portare a termine nel modo più veloce ed efficace possibile. Sono molto esigenti con se stessi e si aspettano altrettanto dagli altri. Detestano le speculazioni e gli sprechi di tempo e non amano scendere troppo nel personale.

Chi detiene questo stile di leadership attribuisce grande valore alle relazioni interpersonali, alla dedizione e alla lealtà. I facilitatori amano lavorare in un ambiente cooperativo e supportivo che incoraggi il lavoro di squadra. Credono nell’incoraggiamento e nel supporto e propendono per un approccio centrato sulla persona piuttosto che sulle attività e sugli obiettivi. Se minacciati o infastiditi tendono a reagire.

Gli analitici adorano utilizzare un approccio sistematico che comprenda attività di problem-solving e decision-making. Si trovano perfettamente a loro agio con fatti, numeri e grafici, mentre le emozioni e le opinioni tendono a metterli in difficoltà. Sono generalmente persone riservate e molto professionali e possono risultare un po’ fredde e poco empatiche. L’aggressività e la mancanza di precisione tende ad irritarli.


Piuttosto che imporre il nostro stile, è importante che ciascuno di noi cerchi di comprendere le persone con le quali entra in contatto e sappia adattare il proprio stile adottando l’approccio migliore alla situazione contingente.   

Spostare l’attenzione dalla persona al risultato ci permette di far passare le differenze in secondo piano e concentrarci sulle abilità di cooperazione e sulle caratteristiche positive degli altri.

Gli altri possono avere un atteggiamento totalmente differente dal nostro, e non è detto che il modo in cui ci comportiamo noi sia il migliore. Dobbiamo mettere da parte ogni egoismo e definire le aspettative ed i risultati attesi fin dall’inizio in collaborazione con coloro con i quali dobbiamo lavorare.

Vale a dire fare del nostro meglio e superare le aspettative. Non possiamo semplicemente stare fermi e aspettare che gli altri modifichino il loro stile. Per costruire un ponte tra noi e gli altri e colmare le differenze, è fondamentale impegnarsi a fondo e dare di più.